Monday, April 02, 2007

SURFCASTING IN TOSCANA


La Spiaggia di lido di Camaiore
Presso L'hotel troverete tutte le necessarie informazioni sulle zone di pesca direttamente dal propietario esperto ed appasionato pescatore. A circa 500 mt. dall'hotel è possibile acquistare le esche e tutto cio' che è necessario per una buona battuta di pesca. Nel perido estivo è possibile pescare dal tramonto all'alba e le probabili prede sono, branzini, mormore, saraghi, ombrine. In inverno la spiaggia è sempre accessibile e con mare in scaduta si possono catturare bellisime prede.
La spiaggia di fronte all'hotel è una buona zona di pesca dove nel perido invernale c'è anche la foce del fosso dell'abate che attrae perecchie spigole.
Le esche più utilizzate sono: l'arenicola rossa e bianca, coreano, bibi, coltellaccio (cannolicchio) , muriddu etc.
Nelle sere di patana (mare calmo) è possibile fare una battuta di pesca al molo di Viareggio, in questo caso le tecniche possono essere delle più svariate con catture anche di notevoli dimensioni.
A seconda dei peridoid si possono catturare: branzini, orate, saraghi, mormore, muggini, seppie e polpi, e negli ultimi anni sono comparsi i pesci serra.
E' possibile organizzare anche battute di pesca con i pescherecci con partenza dal molo di Viareggio; solitamente oltre a fare la cala con le reti vengono organizzate anche battute di pesca a ciortoni (sgombri) e a Tombarelli (Piccoli tonni).
il surfcasting in Versilia
Pescare a surfcasting significa "lanciare oltre l'onda".Questa tecnica nacque in Florida circa un secolo fa grazie ad alcuni pescatori che trovarono il sistema di insediare grossi pesci predatori dalla riva innescando pesce vivo con attrezzature molto rudimentali. Infatti nei bacini atlantici, dove l'alternarsi costante delle maree crea grossi dislivelli, i pescatori capirono per primi che i grossi predatori si avvicinano a poche decine di metri dalla riva alla ricerca dei pesci foraggio, sospinti dalla marea ed attratti dal cibo che giunge dalla spiaggia. In quelle zone la marea, quasi sempre tre volte al giorno, dà luogo ad onde possenti in grado di rivoltare il letto della spiaggia facendo emergere una notevolissima quantità di cibo. Negli altri mari del mondo invece, e soprattutto nel Mediterraneo, le mareggiate sono saltuarie e spesso difficilmente prevedibili, motivo per cui i surfcaster hanno cambiato profondamente questa tecnica insediando molto più spesso grufolatori che grossi predatori
Chi di noi nella vita di tutti i giorni, per lavoro o per problemi vari, non ha trascorso qualche nottata sveglio, senza chiudere occhio?...beh, allora perchè non restar svegli per qualcosa di diverso, di davvero unico, bello e sano come una nottata a surfcasting? La pesca però oggi giorno è vista diversamente da come la viviamo noi maredipendenti del sabato sera...il Surfcasting specialmente, è diventato uno "sport per pochi" perchè, se lo si vuole affrontare seriamente, necessita di tempo e di spese non indifferenti. Infatti, anche se volessimo mettere da parte i costi "morti" e cioè quelli dell'attrezzatura (come canne, mulinelli, minuteria e accessori vari), ci sono dei costi "vivi" che influiscono in maniera diretta sulla battuta di pesca, l'esca specialmente che è arrivata alle stelle...se vogliamo perdere un'oretta in spiaggia, allora una scatola di coreano può bastare, ma se vogliamo pescare veramente a surfcasting per tutta la notte, allora ecco che le spese lievitano ( 8 - 10 confezioni di arenicola non sono mai abbastanza). Se al tutto aggiungiamo le spese di viaggio, visto che non tutti abitano sul mare, allora ecco che le cose cambiano nettamente! Io per primo, assieme a tant'altra gente amante del mare, facciamo centinaia di kilometri per regalarci un'emozione... Ecco perchè non tutti concepiscono la filosofia del surfcasting che tra le sue regole fondamentali, non al primo posto e forse neanche al secondo o al terzo, ma subito dopo recita di sicuro così: "non fare mai i conti di quanto spenderesti prima di andare a pesca altrimenti o non ci andrai più oppure ti rovinerai la serata!" A parte le battute, volevo solo trasmettere un messaggio, penso comune a tanti surfcasting's men. Il bello della nostra passione forse non riuscirei a descriverlo, ma di sicuro sò dove cercarlo... quello che ci serve per trasformare tutto in magia lo troviamo solo dentro di noi ogni volta che andiamo a mare! Di sicuro non lo troviamo nè in acqua nè dentro la borsa porta attrezzatura... è lo spirito con cui affrontiamo il tutto che fà la differenza! Abbiamo già tanti problemi che sarebbe un errore rovinare anche questa passione! Nessuno si offenda, ma basta con la speculazione indiscriminata di alcune persone che vedono la pesca solo come fonte di guadagno. Ora la mia non vuole essere affatto una polemica, ma solo l'incitamento a tutti i praticanti più o meno esperti di questa disciplina di pesca di non dimenticare mai la vera Filosofia del Surf... a chi si accosta per la prima volta a questo mondo, non facciamo la lista dell'attrezzatura d'acquistare, ma insegniamo dapprima ad amare e rispettare il mare, per divertirci e vivere nel miglior modo questa sana passione...se il mare non è più quello di una volta è anche un pò colpa nostra!
Il vero Surf all’italiana è quasi una disciplina tutta nuova, lontano dall’originale tanto quanto basta per accettare il fatto che una vera e propria divisione si sta creando al suo interno basata sul tipo di pesca che si effettua abitualmente sulla maggior parte dei nostri litorali, con attrezzature, finali, esche e condizioni meteorologiche tutt’altro che tipiche del surfcasting inglese. All’inizio è stato chiamato Beach Legering, ma ora credo che questa disciplina sia diventata prevalentemente il nostro surf. Messe da parte le attrezzature pesanti, le nottate fredde e ventose, il mare quasi proibitivo e le esche tradizionali, il Surf all’italiana è caratterizzato oggigiorno per la maggiorparte da serate più o meno calme, da attrezzatura leggera, da mare calmo o poco mosso, e il calamaro, la sarda, il gambero o i vari molluschi, sono stati surclassati dai vermi di ogni tipo e specie. Il vero surfcasting, quello “tosto” per intenderci, lo si può praticare con ottimi risultati ancora solo in poche zone, come per esempio in Sardegna, favoriti dal fatto che lì il pesce c’è, e ce n’è anche in abbondanza e di taglia superiore a quella presente sulla nostra penisola. Alcuni tra i pesci che per la maggior parte compongono i nostri carnieri, come ad esempio le mormore, mangiano in maniera molto leggera, quasi impercettibile; la loro pesca necessita perciò di attrezzature molto sensibili e dal peso contenuto che ci permettano di pescare canna in mano per un periodo di tempo lungo e senza stancarci. Le canne a ripartizione con azione superiore ai 200gr. sono sinceramente un attrezzo poco idoneo a quella che è abitualmente una tipica battuta di surf nostrana. Allora avanti con le telescopiche o le ripartite più leggere con azione massima di 150gr., anche se una 120 sarebbe l’ideale. In bobina il diametro 0,40 lascia il posto a spessori nettamente inferiori che dal 0,20 / 0,22 arrivano nei casi massimi allo 0,35. Piombi tecnici e terminali lunghi e sottili completano il tutto. C’è però da dire che attrezzi come quelli sopra citati restano validi ed indicati nel caso si vogliano affrontare mare mosso e grandi prede, o se si voglia usare il lancio pendolare per raggiungere distanze maggiori rispetto alle altre canne. Ma se consideriamo il fatto che la taglia del quasi 80 % dei pesci preda delle nostre esche è medio/piccola, che le distanze di pascolo di questi ultimi è abbastanza vicino alla riva e che ormai i pesci non sono più così ingenui come una volta, ecco che tutto comincia a trovare un senso. Non ultima viene il nascere nella maggior parte dei surfcaster’s italiani di una buona dose di sportività, che oltre al fatto di lasciare una chance alle nostre prede, rende anche più emozionante e divertente ogni recupero, premiando chi più osa e chi più riesce a gestire al meglio la situazione.
La spiaggia di Calambrone (foce del Serchio) siamo a 20 km.
Un bel posticino dove pescare, per rapide battute in cerca di spigole e orate.Itinerario di Marco de Biase Ci troviamo nella parte a sud del litorale di Tirrenia, tra Pisa e Livorno, dove il mare regala ottime soddisfazioni ai pescatori. Calambrone è raggiungibile sia da Pisa che da Livorno, ha una spiaggia utilizzabile per battute veloci, magari nelle fasi di marea favorevoli, e sfruttabile nelle fasi di mare in scaduta, ma col rischio di incocciare qualche alga, cosa frequente sui litorali toscani. Calambrone risente pesantemente della vicinanza sia del porto di Livorno sia dello sbocco del canale Scolmatore. Dal punto di vista ambientale non sarà il massimo, lo testimonia un po' di inquinamento, poi la spiaggia di sabbia nera compatta e l'acqua difficilmente limpida testimoniano un po' di degrado, ma fortunatamente per noi pescatori, il tutto si traduce in alimenti a basso costo per colonie di cozze che popolano la zona, oltre a grandi e belli esemplari di cannolicchi che popolano la zona. Da un punto di vista morfologico, Calambrone è una spiaggia piuttosto bassa che degrada poco velocemente. Dalle zone di Tirrenia, invece, il banco è meno presente ma la profondità aumenta di poco. L' Azione di pesca. È una spiaggia per tutte le stagioni, quindi molto buona anche per le battute invernali: durante l'estate e l'autunno, essa regala a noi pescatori bei carnieri di mormore a condizione di effettuare lunghi lanci, facendo attenzione all'inneso dell'arenicola, verme principe della spiaggia di Calambrone. Di notte ci sono belle sorprese, come orate di tutte le dimensioni, oltre a gronghi che sono ben presenti in zona. Le spigole. La preda preferita da moltissimi frequentatori di Calambrone, resta comunque la spigola, insidiabile con successo nei mesi autunnali e invernali. Con pioggia leggera, libeccio oppure scirocco medio, le possibilità di allamare qualche pescione aumentano vorticosamente.Esca principe ovviamente è, come detto prima, il cannolicchio, ma altrettanto efficace è l'arenicola mista a cozze, oppure le nuovissime esche della Berkley, le Gulp! La foce dello Scolmatore. Oltre la spiaggia è possibile sfruttare la parte più esterna della foce dello Scolmatoree. Le tecniche utilizzabili sono sicuramente diverse, in funzione della corrente. Sicuramente, il bigattino a passata con canne leggere è un'ottima esca, ma anche il gamberetto vivo non tradisce. I coreani e le cozze, comunque, riscuotono ampio successo nei pressi della foce del canale, però occorre far attenzione alle diverse fasi di marea, in quanto quest'ultimo risente parecchio dell'influsso lunare. Sembra in alcuni punti asciutto, mentre a distanza di ore, lo steso canale presenta uno scenario totalmente diverso dal solito. Attenzione: E' consigliato il repellente per le zanzare, la zona è molto infestata d'insetti nelle calde serate estive, specialmente in condizioni di inquinamento.

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