Saturday, July 01, 2006

LE ESCHE


Arenicola
Questo verme rosso di sabbia è un lungo e sottile anellide (raggiunge lunghezze superiori ai 30 centimetri) dal colore rosso rosato a volte violaceo.Superiore come efficacia alla tremolina e al muriddu, sia dal punto di vista della resa che della tenuta degli ami. Il suo costo, purtroppo è notevole.L'arenicola è un'esca fenomenale nei confronti di tutte le specie ittiche di fondo e di mezz'acqua quali mormore, saraghi, orate e spigole e pesci piatti.Il fatto che sia un boccone estremamente appetito anche dalla minutaglia (piccoli sparidi, labridi e ghiozzi) e che spesso la divora in un batter d'occhio sguarnendo completamente gli ami, ed amatissima dai granchi, che si portano via anche gli ami su cui è innescata, può comportare grossi problemi quando si voglia tentare la cattura di specie pregiate. Gli inneschi classici sono quello a "calza", in cui si usa unesemplare intero o parte di esso e quello a "ciliegia", in cui si usa sempre un esemplare intero.Per ripararla dai famelici granchi l'innesco a calza può essere integrato con piccoli galleggianti (non esagerate!) che la sollevino un poco dal fondo e ne aumentino la mobilità.

Canadese o Americano
Un verme tra i più impiegati nella pesca dalla spiaggia è il canadese o americano.Esca molto robusta, e quindi in grado di reggere ai lanci Più esasperati il canadese è apprezzato un po' da tutte le specie ittiche ma in particolar modo dalla spigola e dal sarago. La sua caratteristica primaria è quella di essere un verme particolarmente sanguinolento, mentre le sue dimensioni possono variare anche di molto, Si possono avere vermi adatti ad essere innescati interi con l'ausilio dell'ago ma anche esemplari da sezionare in due o più parti. L'innesco del canadese deve sempre essere eseguito con un ago, cercando di non farlo svuotare del sangue, che è la sua principale attrattiva.A differenza del bibi, difficilmente la sua "buccia" svuotata attira qualche pesce. Quando si ha a che fare con vermi di taglia troppo consistente questi si possono dividere ottenendo il segmento di verme desiderato. Per effettuare tale operazione senza svuotare il verme del suo contenuto, è sufficiente massaggiarlo nel punto dove vogliamo sezionarlo, esercitando una leggera pressione. In questo modo il liquido interno migrerà verso la periferia.Il verme va poi strappato e non tagliato con le forbici. Tenendo premute per alcuni istanti le parti recise, elimineremo il rischio di perdite di sangue.Apprezzato da tutte le specie ittiche, l'impiego del canadese può avvenire nel corso di tutto l'anno, anche se è durante la stagione autunnale e invernale che si mostra particolarrnente catturante. Trattandosi di un'esca sempre piuttosto consistente non dovrà essere inpiegata nella peschetta sottoriva al pesce minuto ma viceversa troverà il suo miglior campo d'azione nella pesca rivolta al pesce di taglia.

COREANO
La sue migliore qualita' risulta essere la notevole vitalità, non per caso è denominato "saltarello"; mobilità che si protrae anche sott'acqua per parecchio tempo. E'un verme di piccole dimensioni, abbastanza delicato soprattutto nella parte terminale.Come habitat predilige i terreni composti da ghiaia, sabbia e fango, si nasconde al di sotto dei sassi nutrendosi di sostanze derivanti dalla decomposizione di organismi vegetali e animali.Il saltarello si può raccogliere lungo tutte le coste del Mediterraneo, in Italia le migliori sono quelle dell'alto Adriatico dove la maggiore escursione di marea ci permette di esplorare ampi tratti di spiaggia. Se non ancora in "via di estinzione" è comunque un verme di difficile e faticosa raccolta. Viene venduto in scatole di cartone con all'intemo della torba che riesce a mantenere una giusta umidità ed è quasi totalmente importato da paesi esteri dove viene raccolto nelle risaie. Il saltarello si può conservare anche per parecchi giorni, a temperatura costante tra i dieci e i quattordici gradi, controllando ogni due giorni se necessita di una spruzzata di acqua salmastra.Si può innescare con ottimi risultati quando ricerchiamo pagelli, saraghi o orate particolarmente diffidenti, che vengono attratti dal suo frenetico moviinento, ma in alcuni luoghi risulta graditissimo alla spigola.Viste le dimensioni e la delicatezza del verme dobbiamo utilizzare degli ami a filo sottile scelti tra gli Aberdeen più leggeri.

BIBI
Nome scientifico: Sipunculus nudus. Il nome comune deriva dalla parola francese Bibì, che significa "cappellino da signora", ma è probabile che i pescatori francesi, abbiano avuto in mente qualcosa di più inerente alla sua forma. Gli americani, invece li chiamano "vermi arachide" (peanut worms). Si tratta di invertebrati affini agli anellidi, dai quali si distinguono per l'assenza di setole e segmentazione, la cui forma e fisiologia sono notevolmente influenzate dalla vita fossoria. Vivono, infatti, infossati nel sedimento fangoso o sabbioso ove formano galierie a volte rivestite di muco, mentre alcune specie occupano gusci vuoti di Gasteropodi e fessure tra rocce o coralli. Il corpo è munito di una proboscide estrofiettibile più sottile rispetto al tronco; all'apice di essa si apre la bocca circondata da tentacoli che si muove grazie a un sistema idraulico. Il bibi è diffuso negli oceani e in Mediterraneo. Può superare i 30 cm di lunghezza e scava buchi profondi fino a 50 cm nel fango e sabbia dal livello di marea fino a limitate profondità. Viene normalmente pescato con le turbosoffianti utilizzate per la pesca dei bivalvi e commercializzato come esca per la cattura di orate, saraghi, mormore e altri pesci "grufolatori".

RIMINI
E' un'esca eccezionale per orate e saraghi con mare non troppo limpido.Si inizia a tagliare il verme partendo dalla coda.Basta stringerne un pezzo ed il verme se ne libera lasciandovi in mano una porzione che può essere ulteriormente sezionata con le forbici; la lunghezza di ogni singolo pezzo di esca dovrà essere di due o tre centimetri.
Il verme rimane vivo finchè non si arriva in vicinanza della testa. La testa è ottima per cacciare grosse ombrine alle foci dei fiumi.Può essere conservato per molti giorni in una bacinella bassa con poca acqua e sabbia.

MURIDDU

Il muriddu (Marphisa sangúinea il suo nome scientifico), conosciuto in certe zone delle coste tirreniche col nome di "bacone", è un altro verme marino molto usato nella pesca.Questo anellide presenta un corpo più massiccio della sua simile, una colorazione rosso sangue tendente al bruno, ed assicura un'ottima tenuta sugli ami grazie alla notevole tenacità delle fibre muscolari. Risulta però meno mobile una volta innescato, sia intero che a pezzetti.Rispetto alla tremolina, la cui capacità attirante è data dal notevole movimento che sviluppa appena montata sulla lenza, il muriddu risulta allettante soprattutto per via degli umori sapidi emessi dopo essere stato infilato sugli ami.La lunghezza media del muriddu oscilla attorno agli 8-10 centimetri, ma esistono esemplari superiori ai 12 centimetri di lunghezza massima.Il suo impiego trova spazio in tutti i sistemi di pesca ed essendo un anellide di buone dimensioni ricopre bene (lo si innesca trapassandolo a calza per tutta la lunghezza) anche ami piuttosto grossi. E' appetito da tutti i piccoli e medi pesci bianchi di fondo e di mezz'acqua, ad iniziare dal saraghi, dal pagelli e dalle boghe.Eccellenti risultati garantisce nell'ambito del surf-fishing rivolto a mormore e orate.Il muriddu vive praticamente negli stessi luoghi colonizzati dalle tremoline. E', molto diffuso lungo le coste venete e romagnole e si reperisce con buona frequenza negli argini delle foci che sboccano su litorali bassi e arenosi, laddove al fango si mescolano strati di conchiglie e frammenti vegetali in decomposizione, i quali danno origine a stratificazioni di terreno color grigio nerastro.
Per trovare il muriddu occorre scendere molto in profondità, poiché questo verme scava gallerie sensibilmente più profonde rispetto alla tremolina. Normalmente è reperibile fra i 40 e i 70 centimetri sotto la superficie ma nel periodo più freddo dell'inverno raggiunge profondità ancora maggiori, in alcuni casi superiori al metro.Per quanto riguarda la sua conservazione, è valido il discorso fatto parlando della tremolina, cambia soltanto la sostanza nella quale viene immerso e riposto nei contenitori (preferibilmente scatoline di cartone) necessari al trasporto. Si tratta di un substrato composto da fango e sabbia, da frammenti di conchiglie, da alghe e da pezzetti di legno decomposti raccolti nelle zone di scavo.A temperature relativamente basse (non superiori 5-8 gradi), realizzabili ad esempio all'interno di un frigorifero oppure in cantina, questi anellidi possono mantenersi in vita per oltre un settimana.Un innesco formidabile per questo anellide è costituito da un finale a due ami beack a filo fine del numero 7: il primo a trapassare la testa, il secondo a metà del corpo.Le orate in transito saranno vostre!

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