Friday, June 30, 2006

I NODI

NODO SEMPLICE
Si inizia formando il grande anello ed affiancando al gambo dell’amo i fili nel punto in cui corrono uniti, avendo cura che il corpo libero sia rivolto verso la punta dell’amo.
Prendendo la parte di anello la cui prosecuzione è costituita dal corpo di lenza, la si avvolge attorno al gambo dell’amo e dai fili affiancati salendo dal collo verso la paletta.
Dopo avere eseguito cinque o più spire, che dovranno essere tenute ferme con le dita si mette in tensione il capo libero fino a che l'anello non passa tutto attraverso le spire.
Si procede alla lubrificazione e si stringe il nodo agendo con decisione sia sul capo libero che sul corpo di lenza,Completata questa fase si fa scorrere il nodo contro la paletta e si taglia il filo eccedente a un millimetro e mezzo dal nodo.

NODO LIGURE

1) Si inizia affiancando per circa 6-8 cm un capo del filo con il corpo di lenza.2) Si prosegue formando un grande cerchio con tutta la lenza rimanente e si conclude affiancando al primo anche il secondo capo del monofilo.Il residuo di lenza proveniente dal grande cerchio dovrà risultare più lungo rispetto al primo.3) Si affianca l'amo avendo cura che la paletta sia disposta nella direzione dei capi del filo.4) Tenendo il tutto ben saldo con la mano dalla parte del collo dell'amo, si procede prendendo con le dita la parte di cerchio la cui prosecuzione è costituita dal corpo di lenza e lo si avvolge attorno al gambo dell'amo ed ai fili affiancati salendo dalla paletta verso il collo dell'amo. Formeremo circa 5 spire5) Eseguite le spire procederemo a tirare il capo della lenza che costituisce il corpo principale e che risultava il più lungo tra quelli affiancati all'amo.Tirando faremo scorrere tutto il cerchio fino a stringere la prima parte del nodo.6) Effettuata quest'ultime operazione avvolgeremo per due volte sull'amo l'asola ancora presente e che terminava con il capo di lenza lasciato più corto7) Una volta eseguito quest'ultimo passasggio completeremo il nodo tirando il capo più corto.


NODO PER AMI CON PALETTA

Alla base del sistema Uni vi è un nodo così versatile ed efficace da poter essere utilizzato In molte circostanze. Nella versione adatta per gli ami a paletta riesce a conservare fra l'ottantacinque ed il novanta per cento del carico di rottura d ella lenza impiegata, ma molto dipende dalla qualità dell'esecuzione.' Il nodo infatti, a seconda di come viene stretto, si chiude richiamando con la spira principale il capo libero, che assume così una posizione da obliqua a quasi perpendicolare rispetto al gambo dell'amo. Preso il terminale lo si affianca al gambo dell’amo a circa quindici centimetri dalla estremità. Poi si torna formando un ampio anello, avendo sempre una decina di centimetri di filo a disposizione.
Nell’anello di filo che si è formato si fa passare il capo libero avvolgendo sia il gambo che il filo che vi si trova affiancato. Si ripete l'operazione da un minimo di quattro ad un massimo di sette volte a seconda della consistenza che si vuoi conferire al nodo e del diametro del filo.
Si lubrifica adeguatamente e si procede a richiamare il capo libero facendo chiudere le spire attorno al gambo. Con troppe spire questa operazione risulta difficoltosa ed è necessario agire sulla lenza principale, cosa che non permette all'anello di filo esterno di avvitarsi portandosi sopra le spire già avvolte.
Si stringe definitivamente il nodo trattenendo il corpo di lenza e richiamando l’ amo con le pinze o agganciandolo ad un appiglio adatto.Si conclude tagliando il capo libero ad un millimetro dal nodo.


NODO PER AMO CON OCCHIELLO

Questo ha un utilizzo quasi universale, e soprattutto ha una tenuta eccezionale, se ovviamente realizzato nei modi giusti.
La sua esecuzione può risultare abbastanza complessa, specie le prime volte, trattandosi di alcune fasi da effettuare con molta precisione ed ordine, in particolare per quanto riguarda le spire, che devono, al fine della buona riuscita dal nodo stesso, essere tutte ben allineate.
Innanzitutto occorre inserire il corrente nell'occhiello dell'amo, ed avvolgere intorno al gambo alcune spire. (disegno 1)
Il corrente torna indietro e si inserisce, come mostra il disegno 2, nell'occhiello. Il numero delle spire può variare ma in genere vengono realizzate in numero di tre; infatti, farne un numero troppo elevato serve solo ad aumentare il volume del nodo, non influendo in alcuna maniera sulla sua tenuta.
A questo punto occorre trasferire le spire sul dormiente iniziando da quella più a destra. (disegno 3)
Successivamente si procede con le altre facendo, come detto, ogni attenzione affinché le spire non si sovrappongano le une alle altre ma risultano ben allineate. (disegno 4)
Il nodo si conclude mettendo in tensione contemporaneamente e con uguale forza il dormiente e l'amo.

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